Il primo aprile ci siamo fatti lo scherzetto di andare a riprendere una famosa grotta sorgente toscana: la Tana che urla.
Il suo nome deriva proprio dal rombo che il torrente ipogeo fa all'interno di questa grotta.
L'ingresso, dopo l'ampio portale, è caratterizzato da un basso cunicolo che durante le piene sifona molto facilmente. Da evitare quindi nei periodi di piogge abbondanti.
Eravamo solo in due, ma dotati di ben 6 fari che, con calma e precisione, abbiamo posizionato in più punti, nascosti all'obbiettivo della videocamera, riuscendo ad illuminare bene le non grandi gallerie della grotta e dando il maggior risalto possibile alle rapide del torrente.
Nelle nostre grotte del nord-est è raro trovare tanta acqua così; per questo ce la siamo goduta un mondo belli al caldo nelle nostre belle mute da 5 mm!
La grotta, lunga circa 400m, termina su sifone dopo circa 200m. Molto bello e concrezionato il ramo laterale dove sparisce il rombo dell'acqua e ci si rilassa al solo rumore dello stillicidio.
Sandro e Simona
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