Sembra incredibile, ma in 15 anni di speleologia non avevamo mai visitato questa famosa grotta del Cansiglio!
E' stato grazie e Mauro Sacilotto del gruppo di Sacile che abbiamo colmato questa nostra lacuna. Grazie a lui, che ci ha fatto da guida, ed ai suoi compagni, che ci hanno fatto trovare la grotta armata, ci siamo calati fino al salone per fare un servizio fotografico.
Il fatto di infilarsi dentro ad un tombino fa sempre un certo effetto; dopo due rampe di scale quasi verticali ci troviamo in una saletta da cui parte una deviazione verso i luoghi dove sono posizionati gli strumenti scientifici per lo studio delle deformazioni della crosta terrestre, curata dall’Università di Trieste. Dalla parte opposta un invitante cartello ci illude che più avanti troveremo saporiti prodotti tipici locali: cosa non si fa per convincere gli speleologi a proseguire!
Si continua a scendere su una serie di scalette inclinate fino a circa -50m dove si trova l’attacco del P45. Si tratta di uno splendido pozzo levigato, tutto nel vuoto, con un frazionamento appena sotto l’attacco.
Dal suo fondo si sale una scaletta fissa infilandosi in un cunicolo che immette in un pozzetto parallelo. Non si scende al fondo, ma si pendola di fronte a noi. Un altro saltino da 5m e siamo in una saletta: la via da prendere è verso destra e da qui inizia il meandro del Ramo Principale che conduce fino al salone.
Questo meandro è molto vario; sostanzialmente si tratta di una forra da percorrere a volte sul fondo ed a volte alti tramite tratti attrezzati con corde fisse a tirolese. Ogni tanto s’incontra qualche breve saltino da fare in corda, di solito di pochi metri. Molto bella una curva di quasi 180° e caratteristico il tratto di bassa condotta a pressione con il passaggio di una profondissima marmittona, teatro di chissà quanti bagni fuori programma.
Una finestrella sulla destra è la via per scendere il salto da 30m che si separa dal fondo. Poco dopo la partenza potrebbe essere utile mettere un deviatore. Si fraziona pochi metri sotto, passando dall’altra parte di una cresta; una delle due calate ha gli attacchi fissi sulla parte esterna in posizione molto esposta e più in alto di quello che ci aspetterebbe, ma poi scende a tiro unico mentre l’altra fraziona una decina di metri più in basso.
Il fondo del salone è coperto da una conoide di detriti sul cui punto più basso si trova la partenza del P60 che dà accesso al lungo meandro che porta al P70 ed al fondo della grotta.
Risaliamo con calma, disarmando, e siamo fuori dopo 9 ore.Concludiamo in bellezza andando a mangiare da Grillo, favolosa trattoria sulla strada in discesa per Vittorio Veneto.
Il PhotoTeam di oggi: Sandro, Simona, Donato, Alberto, Lara. Special guest: Mauro.
Tutte le foto fatte clicca qui.
Ma si deve prenotare per scendere??
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