Siamo partiti da Malga Pozze in direzione del Monte Chiesa, costeggiandolo alla base sul lato ovest. Le indicazioni che ci avevano dato dicevano di prendere una mulattiera a destra e, prima di arrivare in cima, girare a sinistra. E' quello che abbiamo fatto, solo che abbiamo sbagliato mulattiera! Abbiamo preso una vecchia strada di guerra semiabbandonata che portava alle alture sud del Monte Chiesa. Alla ricerca disperata della grotta, passando per mughi ed arrampicandoci come capre, siamo riusciti a raggiungere le zone spoglie della sommità per poi scoprire una bellissima e comoda mulattiera segnata (quella giusta). E come se non bastasse c'era pure un bel cartello "Buso del ghiaccio 5 min"! Ma pork... vaff....e merd...!
La zona sommitale del Monte Chiesa era una delle principali roccaforti austriache delle loro linea difensiva e non fu mai attaccata dagli italiani per via della sua inespugnabilità. Lo sguardo spazia su tutte le principali zone teatro delle sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale: Cima Dodici, Ortigara, Cima Undici, Caldiera.
Sul monte dove ci troviamo ci sono poi numerose "buse", grandi doline dalle ripide pareti, veramente molto belle, e dentro una di esse si trova lo spettacolare ingresso del Buso del Ghiaccio.
La Busa degli Sloveni con i resti dei baraccamenti austriaci
Imponente e scenografico ingresso del Buso del Ghiaccio
Il lago gelato, parte sommitale del ghiacciaio interno
Si scende prima su scalinata a gradoni fatta dagli austriaci e poi su china detritica fino a giungere sopra il pianeggiante lago gelato che altro non è che la parte sommitale del ghiacciaio interno della grotta.Rispetto alla descrizione ed al rilievo presenti nel favoloso libro "Dimensione buio", realizzato dal Leonardo Busellato e Gruppo Grotte Schio, la morfologia del ghiacciaio interno è notevolmente cambiata in questi ultimi decenni.
Dalla parte opposta all'ingresso ci si affaccia su una balconata che doveva immettere nel pozzo che, scendendo a fianco del ghiacciaio, conduceva al fondo della grotta. Ci siamo trovati invece uno scivolo che scendeva di 5-6 metri in una sala con il fondo completamente ricoperto dal ghiaccio. Solo un piccolo pertugio in fondo consentiva l'accesso al fondo, ma non c'era possibilità di armare su armi naturali, non avevamo piantaspit o chiodi da ghiaccio e non ci siamo fidati di scendere con la corda che faceva un angolo di 90° su spigolo di ghiaccio vivo. Torneremo.... ;-)
Sala interna; in basso a destra c'era il buco per arrivare al fondo
In una saletta laterale, accessibile solo strisciando per 5m su ghiaccio vivo, abbiamo trovato il paradiso! Tutte le pareti erano rivestite di uno strato esagerato di cristallizzazioni di ghiaccio, cresciute all'inverosimile e talmente fragili che hanno iniziato a staccarsi dopo che il calore dei nostri corpi ha iniziato a scaldare leggermente l'ambiente. Uno spettacolo mai visto ed accompagnato da emozioni indescrivibili.Il libro diceva poi che, partendo dall'ingresso, sul lato sinistro dovevano esserci dei passaggi tra ghiaccio e parete che consentivano di scendere fino alla base del pozzo aggirando il ghiacciaio e camminando su detriti rocciosi. Anche questo non c'era; la massa del ghiaccio si è espansa fino alle pareti occludendo ogni possibile passaggio.
Mentre fotografavamo nella saletta in fondo, sono arrivati degli escursionisti a cui non pareva vero di trovare tutto illuminato a giorno ed poter anche loro godere della bellezza delle forme della colata di ghiaccio qui presente. Anche loro foto a nastro e ringraziamenti per lo spettacolo extra offerto dagli speleo.
Sandro
S-Team di oggi (e non ci siamo neanche fatto la foto di gruppo! Grrrr!): Alberto e Chiara in appoggio esterno, Sandro e Simona dentro in grotta.
Rilievo tratto dal libro Dimensione Buio
Grrr...invidia, stupore ecc.....
RispondiEliminaCiao
Donato