lunedì 30 giugno 2014

Sguazzata in Val Maor

Per noi, che non siamo dei "torrentisti", ma solo "ruscellisti", è stata un'esperienza meravigliosa!
A dire il vero, anche chi si dedica esclusivamente al canyoning, ha giudicato la discesa di questa forra un qualcosa di veramente straordinario per la sua bellezza dovuta alle stratificazioni di marna, flysh e scaglia rossa. Volendo paragonarla alle gole del Brent dell'Art, diremmo senza ombra di dubbio che questa è almeno dieci volte più bella!
Ad ogni curva restavamo meravigliati dallo scenario idilliaco che ci si parava davanti e ci siamo divertiti come dei bambini a fare tuffi e scivolare nella corrente. E' stata un'esperienza molto appagante e siamo determinati a ripeterla sicuramente.
Sandro ha pure portato la macchina fotografica, ma quando ha scoperto che la nuova valigetta stagna non era poi così stagna, gli è passata la voglia! La prossima volta userà una sacca stagna aggiuntiva perchè qui dentro bisogna assolutamente tornare per fare foto!
S-Team di oggi: San, Simo, Massi, Sara, Lara, Alberto, Junior.


DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Tecnicamente è veramente facile: ci sono solo due salti di circa 8m in corrispondenza delle briglie di contenimento ed il primo è aggirabile sulla sinistra (fare attenzione alla corda vecchia). Durante il percorso non ci sono toboga impegnativi ed i pochi scivoli presenti sono tranquillamente disarrampicabili anche stando dentro in corrente (portata bassa, naturalmente).
Numerosi i tratti dove bisogna nuotare, ma la muta aiuta notevolmente nel galleggiamento e, volendo, chi non sa si può sorreggere al sacco con dentro il bidone stagno.

Partenza: campo da calcio di Ponte Val Maor, coord. 46°01'46.9"N, 12°06'02.1"E
Arrivo: ponte sul Terche sotto il Castello di Zumelle, cood.46°02'02.6"N,  12°04'39.4"E
Tempo di percorrenza in macchina tra partenza ed arrivo: 8 minuti.
Tempo di percorrenza della forra: 4h e mezza.
Armo: 2 calate da circa 8m. Primo salto: doppio cordino e maglia rapida su albero, lato destro della briglia (aggirabile disarrampicando sulla sx). Secondo salto: partenza doppia con maglia rapida, lato destro della briglia. Corda da 25m
Dislivello: 125m
Utile luce frontale per il lungo tratto molto inforrato.

Alla partenza bisogna subito affrontare il primo salto in corrispondenza di una briglia di trattenimento. C'è la possibilità di aggirarla a sinistra e calarsi tramite tratto attrezzato con vecchia corda già in loco (attenzione) nel punto in cui la parete è più gradinata. Non avendolo visto subito, ed avendo inceve notato un armo già pronto sulla destra, abbiamo optato per calarci da qui.
Dopo un breve tratto aperto, inizia il primo bel tratto di forra, quello che passa sotto il ponte di Val Maor, e che è caratterizzato da pareti non troppo alte, larga minimo un paio di metri e con stupendi giochi di luce che penetrano dall'altro. Strepitosa la pozza in corrispondenza di un arrivo da destra.
Giunti all'aperto, si percorre un breve tratto fino ad incontrare la seconda briglia con l'altro salto di circa 8m che ti fa atterrare in un basso e largo lago a cui segue un'ampia zona con grandi blocchi di crollo con le stratificazioni scollate.
Prima della briglia, risalendo a destra è possibile ritornare sulla strada ed interrompere la discesa. 
Parte ora la divertentissima zona degli scivoli, dapprima in ambiente aperto e poi all'interno del nuovo tratto di forra con le pareti che si alzano e restringono sempre di più. Valutare attentamente la corrente! Alla base di alcuni scivoli c'è poco spazio e su uno è presente uno scalino pericoloso nella pozza alla sua base.
Progressivamente il torrente ha scavato sempre più in profondità e, quasi improvvisamente, ci si trova ad avanzare nel buio, dato che i meandri si sono formati anche verso l'alto e non solo in avanti. Grazie alla luce frontale si avanza tranquillamente e sembra veramente di essere in grotta. Questo tratto è assolutamente meraviglioso: stratificazioni bianche con intercalazioni nere in basso, rosa-rosse nella parte mediana, grigio scure nella parte alta.
Ogni tanto bisogna fare dei numeri per superare tronchi incastrati, ma sempre senza nessun problema particolare.

Progressivamente la forra si apre ed abbassa fino a diventare un normale ruscello di montagna, ma sempre abbastanza incassato in pareti di roccia. Qui c'è la possibilità di uscire sulla destra ed intercettare una carrareccia che segue parallela il corso d'acqua (più in quota) verso nord fino ad una fattoria e poi su fino a Tremea.
Il tratto che segue, pur essendo naturalisticamente idilliaco, alla lunga diventa monotono e faticoso. Per almeno mezz'ora bisogna avanzare fino a raggiungere la confuenza con il Terche che arriva da sinistra. Lo risaliamo per 10 minuti e finalmente si arriva ai ruderi del vecchio mulino ed alla briglia che pone fine al nostro percorso (risalita a destra, poco prima della briglia). Appena sopra si trova il ponte a fianco del quale avremo parcheggiato l'altra macchina.

ATTENZIONE!! Come per tutte le forre e grotte che si percorrono, bisogna valutare attentamente il regime idrico del torrente e le previsioni meteo. Con portate maggiori di quelle che abbiamo trovato noi, alcuni passaggi diventano estremamente pericolosi. Ci sono dei tratti molto stretti dove l'acqua prende velocità e trascina nella pozza a valle sbattendoti con violenza sulla parete opposta. Usare eventualmente la corda per facilitare la discesa.
Entrare solo in regime di magra e con acqua limpida! Non vi sono vie di fuga dentro i due tratti più stretti e bisogna per forza procedere verso valle senza possibilità di tornare indietro.




Clicca qui per vedere il filmato realizzato con le riprese video che abbiamo fatto.

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