Dopo una meravigliosa seconda colazione a Canove ci siamo avviati verso la parte alta dell'altopiano. Un tratto di sterrata prima del Monte Forno era particolarmente dissestata e Sandro, in un tornante, non ha visto una buca profondissima: l'urto violento della gomma ribassata ha lesionato il pneumatico facendoci bucare. Su il ruotino di scorta e via! Alla faccia di chi gira solo con il compressore e la bomboletta!
Dopo esserci "mussizzati" (caricati come mussi), con un'oretta di cammino siamo all'ingresso. C'è ancora un residuo di nevaio, ma si riesce a passare lo stesso sotto, senza dover armare una calata in corda.
All'interno lo stillicidio è intenso (il giorno precedente era venuta una pioggia monsonica!) e l'altezza del "lago ghiacciato" (la parte superiore del ghiacciaio) sembra leggermente più bassa del solito.
La conferma l'abbiamo affacciandoci sul saltino che dà verso il ghiacciaio interno: rispetto a due anni fa è notevolmente diminuito ed il confronto tra le due foto è eloquente.
La grande diminuzione della quantità di ghiaccio nella sala interna. Potrebbe anche essere colpa del noto riscaldamento globale terrestre, ma anche della differenza di stagione (piena estate contro autunno) e dell'eccezionale piovosità dell'estate 2014.
Indossati i ramponi ci caliamo; ovunque pozze d'acqua di fusione, anche davanti all'imbocco della salettina dove avevamo trovato i cristalli di ghiaccio subliminale; non tentiamo neanche di entrarci.
Sandro gode alla grande nel piantare i chiodi da ghiaccio (novità d'armo) per arrivare nella parte bassa con un salto di circa 6m lungo una splendida parete di ghiaccio trasparente solcato da rivoli d'acqua.
Tolti i ramponi seguiamo il bordo del ghiacciaio lungo un corridoio tra la parete che riporta in direzione dell'ingresso. Lungo il percorso si vedono i resti di una scala in legno della prima guerra e numerose ossa di animale. Dopo una trentina di metri Sandro s'infila titubante in un basso passaggio tra fondo sassoso e soffitto di ghiaccio e sbuca in una sala discendente sotto al ghiacciaio. Rassicurati, arrivano anche gli altri per fare foto e qualche ripresa video.
Abbiamo programmato una spedizione invernale anche per poter osservare le meravigliose concrezioni che si formano grazie all'abbondante stillicidio.
Lo Speleo-Team di oggi: Massimiliano, Sara, Simona, Sandro
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