E finalmente un altro fine settimana speleo-gastronomico. Stavolta in Slovenia, appena dopo il confine, zona Kozina. Siamo ben 12 persone: da un bel po' non eravamo così in tanti.
Arrivati sabato mattina, e post-colazionati, la prima prova da superare è la vestizione sotto un forte vento gelido, poco riparati dietro una chiesetta di campagna ai margini dell'abitato di Ocizla.
Sabato visiteremo la grotta principale del sistema Beka-Ocizla.
Nel bel pozzo a cielo aperto che incontriamo nel bosco (non c'è neve intorno) non si scende direttamente, ma un sentiero laterale, in discesa a spirale, ne raggiunge inaspettatamente la base.
Da lì una breve passeggiata e iniziano le brevi verticali su corda.
Entriamo alle 10 e mezza circa. Usciremo alle 18 circa.
I nostri "armatori" oggi fanno un lavoro a mio avviso ammirevole. Ho l'impressione che il loro sia un incarico impegnativo in alcuni punti; gli attacchi di alcuni pozzi costringono, per chi non ha “leve lunghe”, a sporgersi “a bandiera” nell'abisso.
La grotta è sempre ampia.
In alcuni punti scendendo facciamo risuonare di musiche celestiali le colate a "colonne d'organo" coi nostri scarponi. In altre verticali, solo al ritorno mi accorgerò di essere completamente sotto ad una rinfrescante cascatella: perché all'andata non ci avevo fatto caso?
In vari punti bellissime vaschette concrezionate, talvolta attive e talvolta fossili, attirano la nostra ammirazione ed i grandangol-scatti del San e i macro-scatti del Junior si fanno sempre più abbondanti.
C'è una varietà di ambienti: anche alcuni traversi su laghetti e in particolare uno su una pozza (l'unica pozza maleodorante - non ricordo di altre pozze così puzzolenti incontrate in passato) mi vede quasi finirci dentro col didietro - la mia longe corta è troppo lunga oggi..
Alla fine del percorso una spiaggia di sabbia e sale ampie dalle pareti levigate curve e sinuose - ci accolgono coi loro vari comodi tunnel.
Secondo me questa è bellezza pura.
All'uscita è buio e mentre gli altri aspettano chi disarma appena dentro dove fa meno freddo, mi metto appollaiata su un masso al freddo a guardare in su il cielo attraverso l'ogiva dell'apertura, in alto. Spenta la luce del casco, all'inizio è solo tutto nero. Poi un poco alla volta cominciano a distinguersi gli alberi che si affacciano. E dietro le stelle. via via che gli occhi si abituano, son sempre più nitide. Qualche animale ogni tanto emette i suoi versi - non saprei dire cosa sono.
Quando poi tutto il gruppo è pronto per uscire, riguadagniamo la superficie con una passeggiata notturna nel bosco. L'ostello Ocisky Ray che ci ospita è a pochi minuti di macchina da lì, caldo e confortevole.
Arrivati sabato mattina, e post-colazionati, la prima prova da superare è la vestizione sotto un forte vento gelido, poco riparati dietro una chiesetta di campagna ai margini dell'abitato di Ocizla.
Sabato visiteremo la grotta principale del sistema Beka-Ocizla.
Nel bel pozzo a cielo aperto che incontriamo nel bosco (non c'è neve intorno) non si scende direttamente, ma un sentiero laterale, in discesa a spirale, ne raggiunge inaspettatamente la base.
Da lì una breve passeggiata e iniziano le brevi verticali su corda.
Entriamo alle 10 e mezza circa. Usciremo alle 18 circa.
I nostri "armatori" oggi fanno un lavoro a mio avviso ammirevole. Ho l'impressione che il loro sia un incarico impegnativo in alcuni punti; gli attacchi di alcuni pozzi costringono, per chi non ha “leve lunghe”, a sporgersi “a bandiera” nell'abisso.
La grotta è sempre ampia.
In alcuni punti scendendo facciamo risuonare di musiche celestiali le colate a "colonne d'organo" coi nostri scarponi. In altre verticali, solo al ritorno mi accorgerò di essere completamente sotto ad una rinfrescante cascatella: perché all'andata non ci avevo fatto caso?
In vari punti bellissime vaschette concrezionate, talvolta attive e talvolta fossili, attirano la nostra ammirazione ed i grandangol-scatti del San e i macro-scatti del Junior si fanno sempre più abbondanti.
C'è una varietà di ambienti: anche alcuni traversi su laghetti e in particolare uno su una pozza (l'unica pozza maleodorante - non ricordo di altre pozze così puzzolenti incontrate in passato) mi vede quasi finirci dentro col didietro - la mia longe corta è troppo lunga oggi..
Alla fine del percorso una spiaggia di sabbia e sale ampie dalle pareti levigate curve e sinuose - ci accolgono coi loro vari comodi tunnel.
Secondo me questa è bellezza pura.
All'uscita è buio e mentre gli altri aspettano chi disarma appena dentro dove fa meno freddo, mi metto appollaiata su un masso al freddo a guardare in su il cielo attraverso l'ogiva dell'apertura, in alto. Spenta la luce del casco, all'inizio è solo tutto nero. Poi un poco alla volta cominciano a distinguersi gli alberi che si affacciano. E dietro le stelle. via via che gli occhi si abituano, son sempre più nitide. Qualche animale ogni tanto emette i suoi versi - non saprei dire cosa sono.
Quando poi tutto il gruppo è pronto per uscire, riguadagniamo la superficie con una passeggiata notturna nel bosco. L'ostello Ocisky Ray che ci ospita è a pochi minuti di macchina da lì, caldo e confortevole.
La domenica invece si entra nella Skamprlova Jama: un bel pozzone a cielo aperto di circa 50 metri di profondità. Poi un grande salone dove entra anche la luce esterna ma già ricco di concrezioni fossili.
Seguendo rigorosamente un itinerario stabilito da fettucce collocate sul terreno (ammirevole iniziativa per impedire di andare a sporcare e rovinare tutta la grotta), si arriva ad un ramo fossile dove le concrezioni sono favolistiche.
Anche qui i tempi rilassati e di attesa a causa anche di un appannamento delle lenti della macchina fotografica ci permettono di ammirare le mastodontiche concrezioni. Colonnone multicolori si fondono e si diramano in molteplici combinazioni.
Penso che siamo fortunati a potere ammirare queste bellezze.
Il poco tempo a disposizione non consente di visitare pure l'altro ramo della grotta: torneremo.
Lara
Speleo-Team di oggi, da sx: Laura, Simona, Lara, Alberto, Sara, Massimiliano, Donato, Francesco, Miguel, Alessandro, Massimo, Sandro
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