domenica 26 febbraio 2017

Golokratna Jama, la Voragine dei Corvi

Il suo spettacolare ed immenso pozzo a cielo aperto meriterebbe da solo una visita, ma nel 2011 il gruppo di Sežana, con un impegnativo scavo, è riuscito ad aprire un varco nella frana terminale e consentire l’accesso a salette stupendamente concrezionate ed un pozzo interno.
L’arrivo sul bordo della voragine desta una grande impressione a chiunque; non parliamo poi nei confronti di uno speleologo, che immediatamente sente il richiamo degli abissi e prova un irrefrenabile desiderio di scendere al suo interno.



Questa tipologia di pozzi comportano gioie o dolori, a seconda che a scenderli sia uno speleologo esperto o no. A tutti stringevano le chiappe, con tensione a mille, nervi tesi e muscoli trincati, quando ci siamo trovati a scendere per le prime volte nel vuoto e vedere perfettamente tutto sotto di noi con i compagni grandi come formichine!
Il pozzo della Golokratna è simile a quello della più famosa Noè, ma molto più ampio, e rappresenta quindi un bel banco di prova per fare esperienza o per godersi la spettacolare vista durante la discesa.


Dopo la solita levataccia, ci troviamo a Sežana con Andrej del JDS per la consegna delle chiavi di accesso al ramo interno, scoperto da pochi anni e, per preservarne la bellezza, chiuso con accesso limitato.
Il lungo avvicinamento, 2,5 km di camminata, è stato utile per avere informazioni dal "pozzo di sapienza" del buon Mauro su altre grotte in zona meritevoli delle nostre attenzioni fotografiche. L'arrivo sul bordo dell'enorme baratro (circa 60m di diametro!) è stata una emozione per tutti. Abbiamo iniziato la discesa nella voragine aggirando piante, alberi e fastidiosissimi cespugli di pungitopo fino a sporgerci nel vuoto e poter ammirare la base del pozzo con sentimenti diversi (ammirazione o paura galattica) a seconda del grado d'esperienza.
Mentre tutti raggiungevano il fondo, la macchina d'armo di Mauro provvedeva alla complicata stesura della corda del pozzo interno, con parecchi frazionamenti su naturale. Nell'attesa veniva immortalata la stupenda sala antistante stando attenti a non calpestare il pavimento ricoperto da una miriade di vaschette a gours. Questo luogo è stupendo, ricchissimo di concrezioni tra cui parecchie stalattiti, anche di notevoli dimensioni, cresciute storte, segno inequivocabile di correnti d'aria ora sparite.



Certo che avere troppi assistenti fotografi è uno stress: "fai foto qui", "fai foto lì", "guarda che bella inquadratura da qua", "voglio fare io il modello"; non sapevo più da che parte girarmi ed alla fine ho deciso d'ignorare tutti e fotografare quello che ispirava solo me!
Il pozzo interno, di circa 40m, è molto caratteristico perchè circondato per 3/4 da un'ampia cengia che consente belle visuali su chi scende a fianco di una lunghissima colata che arriva fino al fondo.



Dalla base risale una china detritica che chiude in una zona di scavo, mentre a valle parte un canyon discendente che chiude pure in zona di crollo. Ovunque è ricoperto da cristallizzazioni: evitare di camminare tanto in giro.

Al ritorno ci siamo fermati a guardare il ramo laterale che ci ha strabiliato con le sue concrezioni cristallizzate a terra e l'impressionante lavoro modellatrice della valanga d'acqua che qui si riversava nell'antichità. Sia qui che sul fondo le pareti erano tappezzate da punti di concrezione bianchissima che, a vista, sembrava gesso, ma gesso in Carso non si è mai sentito e quindi chissà cos'è. Insolite e bellissime; sul soffitto sembrava di vedere tante stelle.



Nel frattempo avevamo iniziato la risalita del pozzo esterno e l'ultimo di noi usciva verso le 18, dopo ben otto ore di permanenza. La camminata del ritorno, con ormai buio pesto e stellato, non finiva più.
La splendida giornata si concludeva nella pizzeria Cavallino di Sežana dove abbiamo mangiato una pizza buona come non mai.

S-Team di oggi, da sx: Daniela, Irena, Simona, Bianca, Mauro, Giorgio, Daniele, San

Ringraziamo Andrej ed il Jamarsko društvo Sežana per averci concesso l'onore di poter visitare una grotta così bella. Ci auguriamo che chiunque venga dopo di noi abbia il buon senso di non calpestare ovunque e di avere mille attenzioni per non danneggiare e sporcare questa meraviglia.
Grazie anche al prezioso Mauro che ancora una volta ci ha armato la grotta e consentito di fare foto senza preoccupazioni di dover stendere anche le corde.
Meravigliosa Slovenia: torneremo presto!

Sandro Sedran



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