giovedì 11 gennaio 2018

LP 2 - Befana in Slovenia

Complice il maltempo che ci impediva di fare escursioni in montagna, si decide un po’ all’ultimo minuto di organizzare una “sloveniata” per il giorno della Befana.
Destinazione: LP 2 Jama Essa è ritenuta essere la prosecuzione a monte della Lipiska e sono separate da una grande dolina. Scoperta nel 2000 da Claudio Bratos è una grotta FANTASTICA!! 


Nonostante lo scarso preavviso, il numero di adesioni è alto: siamo io, Massimiliano, Stefano, Giorgio, Filippo e, naturalmente, Sandro e Simona, senza i quali mi sa proprio che non si farebbero molte foto………..
D’altronde, molti di noi sono in ferie, quindi liberi.
Sabato ci accolgono Claudio, Paolo, Andrea e gli immancabili Mauro ed Irena.
Avvicinamento pressoché nullo, l’ingresso si trova all’interno di una dolina.
Quel giorno pioveva, e la pioggia regalava all’ambiente un’atmosfera incantata! Paolo ci aveva preceduto, realizzando un comodo corrimano per scendere nella dolina (era tutto estremamente scivoloso e fangoso) ed aprirci la grotta che ha 3 ingressi, dei quali solo uno praticabile da homo speleus. Eccola, la nostra finestrella per il paradiso!! Curiosi come non mai, spiamo dentro l’ingresso… apperò… strettino!
Scopriamo che il primo pozzo di ingresso è uno stretto budello di circa 15 metri. Si entra di piedi ma ci si assicura ugualmente molto comodamente su una cengietta naturale. Non fraintendetemi, comoda sì, ma non ci si riesce nemmeno a vedere i piedi!
Uno per uno ci infiliamo nella nostra fessura e giù per il tubo! Si scende praticamente per gravità (e i panettoni natalizi aiutano!), si fa fatica a capire la direzione della discesa, gambe e spalle si incastrano un po’ dappertutto, ma fortunatamente mi precede Filippo che mi dà delle dritte sul dove sto finendo.
Piccolo frazionamento (anche questo molto comodo), altro piccolo budello (di un paio di metri) e finalmente calata finale (nel vuoto) di circa 15 metri
Già durante questa discesa mi accorgo di essere in un ambiente molto ampio e altamente concrezionato!
Atterriamo in quella che è la “parte alta” di un bellissimo salone.

Si nota subito un bel lavoro di nastratura del sentiero, in modo che incauti speleo non vadano in giro a calpestare e rovinare le concrezioni cristallizzate. Dovrebbe bastare il buon senso, ma ahimè non tutti ne sono dotati. Comunque serve a limitare di sporcare ovunque calpestando con le scarpe sporche.
 Chi dotato di luce comincia a scendere e si avvia verso la parte finale della sala, eccomi!. Così ci disponiamo e si comincia a lavorare!
Da dove sono io posso ammirare delle stupende colate a “budino” e alla mia destra dal soffitto scendono lunghe dita ossute, come di strega.. che strane stalattiti!!
Come la sorella Lipiska Jama, anche qui si scivola come dei matti.. mi devo far spiegare come fanno i “locals” a muoversi così agilmente!
Proseguendo, affrontiamo un basso ma largo cunicolo con piccole vaschette qua e là e una bellissima parete di destra, che pare decorata da un abile artista.
Il sentiero si fa acrobatico, bisogna passare tra le concrezioni (sempre seguendo il sentiero delimitato) e ci si accorge del perché della dovuta precauzione: in questa zona della grotta c’è molto fango appiccicoso, andando a destra e sinistra a piacere, si finirebbe per sporcare tutto!



Giungiamo in un altro salone con una stupenda colonna, assolutamente da fotografare! Ci si deve arrampicare stando bene attenti, persino i più agili scivolano!
Arriviamo nella parte finale della grotta. Mi diverto a camminare tra le canne d’organo e mettendo a fuoco i dettagli, ci si accorge anche delle più delicate cannulle e delle eccentriche



Sandro si posiziona per fare delle foto all’impianto che ci è stato dato in prova dalla El Speleo, in particolare il modello Gnoma. E’ stato testato in questa particolare occasione, e si rileva essere molto leggero ma potente, un ottimo connubio per noi speleo!

Parte del gruppo si è già avviato verso l’uscita (la risalita è da affrontare con calma), e noi ce la prendiamo comoda per realizzare gli ultimi scatti.
Quando torniamo alla base del pozzo, c’è Stefano appeso alla corda, non ci resta che accomodarci e chiacchierare del più e del meno. Parte Filippo. Quando finalmente mi dà il “libera”, lo raggiungo velocemente al frazionamento. Qua rimaniamo ad aspettare Stefano, che scancara come un matto su per lo stretto pozzo. Non so se preoccuparmi o ridere: ecco qua la prova che, a volte, essere alti in speleologia non aiuta!
Quando tocca a me, mi pare di essere tornata bambina! Tanto è grande il mio “disappunto” per i pozzoni, tanto è grande il mio amore per le fessure!
Me ne esco tutta felice, anche se piena di ammaccature! Bello sì, ma non indolore.
Fuori non piove, e con Filippo aspettiamo che escano tutti. Ci raggiunge Massimiliano.. Arriva Simona.. Sandro.. Mauro.. Paolo.. Claudio.. Eccoci tutti!
La parte ipogea è finita..  Non resta che cambiarci e andare tutti quanti a papparci qualcosa a Sezana.

La squadra fotografica di oggi (purtroppo senza i nostri accompagnatori ed ospiti, che erano già andati avanti); da sopra: Giorgio, Stefano, Simona, Bianca, Massimiliano, Filippo, San

2 commenti:

  1. Ho visto cose che gli astemi non possono immaginare. Gente che lascia l'imbrago a casa ad asciugare, un altro con un peluche sul caschetto e comandi vocali 3.0 "GoPro cagami!!!" siete un bellissimo gruppo ed è stato un onore accompagnarvi e vedervi all'opera. Ci vediamo presto spero.

    Paolo

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  2. ... e nonostante gli innumerevoli tentativi, confermo che il comando "GoPro birra" non funziona :((((

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