Nonostante le 4 ore di sonno, ormai avevo dato parola, e quando S-Team chiama, non ci si tira indietro! Per questa sessione di foto ci siamo radunati in 8: Sandro e la Simona, Alberto e Chiara, Filippo e Chicca, me e Massimiliano. Invece di S-Team, oggi saremo gli L-Team (dove la L sta per Love), dato che siamo 4 coppie.
L’appuntamento è al solito Bar Fontana di Kozina, dove ci troviamo con Mauro, Margherita ed alcuni ragazzi della Società di Studi Carsici A.F. Lindner: Erica e Lorenzo “Lollo”.
Recuperata chiave, che ci viene portata da Kristjan del Jamarski Klub Dimniče , non ci resta che metterci in marcia verso la Dimniče Jama!
Nei giorni precedenti la zona è stata oggetto di una bella nevicata: arrivati nei pressi della grotta, abbiamo qualche difficoltà a causa della neve, ma con un po’ di pazienza riusciamo a farci spazio a bordo strada e a parcheggiare. Solitamente si può arrivare coi veicoli nei pressi dell’ingresso, ma cinque minuti di avvicinamento in piano non disturbano!
Profonda 130 m e lunga circa 8 km, la grotta è contraddistinta da due ingressi: uno turistico, uno per speleo debitamente attrezzati (da armare). La grotta è ad accesso controllato e bisogna sempre contattare il gruppo per avere il permesso anche per la discesa in corda dal pozzo.
Per oggi abbiamo l'OK per l’ingresso turistico, quindi in tutta comodità cominciamo a scendere gli innevati gradini che, in un suggestivo percorso a chiocciola, ci portano alla base di questo pozzo di 39 m.
Eccoci nella “Sala da Ballo”!
Il percorso principale della grotta è stato allestito per permettere delle visite turistiche, quindi anche per chi non è speleo. Il sentiero è largo, ben segnalato ed attrezzato allo scopo. Lo seguiamo e subito ci troviamo nella Sala dei Ciclopi, dove due enormi concrezioni si prendono il loro meritato spazio: alte circa 22 metri, sono tra le più alte in Europa (il primato è sardo, con 38 metri di altezza!)
Passiamo per la “Sala della Fate” (da dove c’è l’attacco verticale per scendere al livello attivo, al quale comunque si può accedere anche senza corde), e arriviamo alla bellissima “Sala delle Vaschette”. A seguire la Sala dei Pittori che ci porta all’ultima, non meno bella, “Sala terminale della Muraglia Cinese”.
E’ una grotta di straordinaria bellezza!
Prima di uscire facciamo una puntatina a visitare il salone che “ospita” il secondo ingresso, quello in cui servono le corde (anche questo pozzo è di circa 40 metri).
Ci sono anche delle ossa animali, troppo grandi per essere di una capra, forse una mucca.. Mi fa ricordare che non ho pranzato e mi si materializza in mente il mitico stinco di Manhic…
Praticamente, la nostra visita qui volge al termine.. tornando indietro si fanno le foto mancanti. Quando poi Mauro chiude dietro di sé il cancello, non è che sia esattamente finita la giornata: ci bombardiamo di palle di neve e, dopo esserci cambiati, ci ritroviamo da Mahnic con Kristjan per la riconsegna della chiave e una mangiata coi fiocchi!
Ahimè questa grotta ha il difetto di tutte le grotte documentate dal gruppo S-Team.. vien subito voglia di tornarci…
Bianca Trevisan
Eccoci nella “Sala da Ballo”!
Il percorso principale della grotta è stato allestito per permettere delle visite turistiche, quindi anche per chi non è speleo. Il sentiero è largo, ben segnalato ed attrezzato allo scopo. Lo seguiamo e subito ci troviamo nella Sala dei Ciclopi, dove due enormi concrezioni si prendono il loro meritato spazio: alte circa 22 metri, sono tra le più alte in Europa (il primato è sardo, con 38 metri di altezza!)
Passiamo per la “Sala della Fate” (da dove c’è l’attacco verticale per scendere al livello attivo, al quale comunque si può accedere anche senza corde), e arriviamo alla bellissima “Sala delle Vaschette”. A seguire la Sala dei Pittori che ci porta all’ultima, non meno bella, “Sala terminale della Muraglia Cinese”.
E’ una grotta di straordinaria bellezza!
Ma non finisce qui: ritornando sui nostri passi, prendiamo la deviazione che porta al ramo attivo della grotta. Nella parte inferiore e più profonda della grotta scorre un torrente, affluente del fiume Rižana, e noi andremo ad immergerci per bene i piedi dentro!
Ci infiliamo dentro ad una bassa condotta e seguiamo il corso d’acqua fino al suo sifone, dove per proseguire serve la muta (e un bella scorta di asciugamani in macchina). Qui il frastuono dell’acqua rende difficile la comunicazione per la disposizione dei modelli e delle luci, ma per fortuna ci siamo portati dietro dei radiotrasmettitori!
Ci infiliamo dentro ad una bassa condotta e seguiamo il corso d’acqua fino al suo sifone, dove per proseguire serve la muta (e un bella scorta di asciugamani in macchina). Qui il frastuono dell’acqua rende difficile la comunicazione per la disposizione dei modelli e delle luci, ma per fortuna ci siamo portati dietro dei radiotrasmettitori!
Prima di uscire facciamo una puntatina a visitare il salone che “ospita” il secondo ingresso, quello in cui servono le corde (anche questo pozzo è di circa 40 metri).
Ci sono anche delle ossa animali, troppo grandi per essere di una capra, forse una mucca.. Mi fa ricordare che non ho pranzato e mi si materializza in mente il mitico stinco di Manhic…
Praticamente, la nostra visita qui volge al termine.. tornando indietro si fanno le foto mancanti. Quando poi Mauro chiude dietro di sé il cancello, non è che sia esattamente finita la giornata: ci bombardiamo di palle di neve e, dopo esserci cambiati, ci ritroviamo da Mahnic con Kristjan per la riconsegna della chiave e una mangiata coi fiocchi!
Ahimè questa grotta ha il difetto di tutte le grotte documentate dal gruppo S-Team.. vien subito voglia di tornarci…
Bianca Trevisan
S-Team di oggi, da sx: Alberto, Simona, Filippo, Chicca, Bianca, Massi, Chiara, Margherita, Erica, Lollo, San. Sparito in giro per la grotta: Mauro
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