Primo volume della Collana “Grotte d'Autore”
Autore: Sandro Sedran
Editore: Idea Montagna
Formato: 15x21 cm
Pagine: 240 a colori
Prezzo di copertina: €22,50
Data di pubblicazione: ottobre 2011
Con il patrocinio di:
Società Speleologica Italiana
Club Alpino Italiano sezione di Dolo (VE)
Federazione Speleologica del Veneto
Ordina il libro direttamente all'autore:
manda una email a: speleosan (at) gmail.com
Per ogni grotta saranno fornite le seguenti informazioni:
– dati catastali
– introduzione alle principali caratteristiche
– percorso stradale
– avvicinamento a piedi
– scheda d'armo
– tempi
– difficoltà
– rilievo
– descrizione dell'itinerario
– note
PRESENTAZIONE
Giampietro Marchesi, Presidente della Società Speleologica Italiana
Massimo Max Goldoni, Consigliere della Società Speleologica italiana
IL MERAVIGLIOSO, E UTILE, IMMAGINARIO DI SANDRO SEDRAN
Sandro Sedran ha la cultura estetica e tecnica del fotoreporter. Non si limita a mostrare, documenta. Gli itinerari sotterranei proposti non sono banali, non sono semplici o semplicemente belli. Sono estremamente vari, mostrano il vuoto per eccellenza del 131 della Preta, ma anche la Grotta del Ciabattino in un’inedita versione invernale.
Vi sono cavità splendide per concrezioni, altre deturpate dall’uso come discarica. Il Buso della Rana ci è quasi famigliare, ma Sedran ci fa davvero percepire la grotta come parte di un tutto articolato e complesso. Sandro, idealmente ci accompagna, proponendo una chiave di lettura di ogni singolo ambiente. Nella prefazione offre una lettura d’insieme dei fenomeni, quasi ci prende per mano prima di attraversare la soglia. Ovviamente, le note sulla geomorfologia ed il carsismo hanno finalità divulgative, perché questa non è una pubblicazione dedicata ad approfondimenti specialistici. Questo volume è un atto d’amore verso un territorio conosciuto, percorso, documentato. È un invito, non solo ad andare, ma a sapere che c’è.
Vengono presentate 26 grotte, localizzate nel Veneto, alcune molto famose e frequentate ed altre poco conosciute , ma non per questo meno affascinanti. La scelta non è stata sicuramente facile, anche perché le cavità censite nel Catasto delle Grotte del Veneto sono circa 8000.
Sandro le conosce molto bene perché le ha frequentate, spesso in compagnia di Simona Tuzzato e del suo S-Team. Avere un’equipe affiatata permette di raggiungere risultati di altissima qualità, poiché l’affiatamento consente di tradurre, anche in situazioni estreme, le intuizioni creative.
In questo libro, le immagini hanno una componente primaria, aiutano a scegliere gli itinerari, offrendo un’ideale anteprima. Naturalmente, troverete una descrizione della cavità, l’itinerario per
raggiungerla, il grado di difficoltà la scheda tecnica, ma le immagini sono assolute protagoniste.
“Luci nel buio – Speleologia in Veneto” è un libro che tutti possono leggere. Può servire al neofita per avvicinarsi al mondo sotterraneo, ma è utile anche a chi questo ambiente lo frequenta ed è in possesso di tutte le indispensabili nozioni tecniche di progressione. Lo speleologo esperto potrà aumentare ulteriormente il proprio bagaglio di conoscenze. È un libro necessario anche per chi non visiterà mai questi luoghi, vicini e allo stesso tempo oscuri, quasi rimossi. Queste pagine ci insegnano che c’è un mondo non immediatamente visibile, ma assolutamente da tutelare.
Con quest’opera di Sedran si è fatto un altro passo avanti nel difficile percorso di uscire dal buio e raccontare le grotte. E immagini spettacolari possono diventare strumento di consapevolezza.
INTRODUZIONE DELL'AUTORE
Da quando ho iniziato a fare speleologia, il mio obbiettivo principale è stato da sempre quello di condividere e far conoscere, al maggior numero di persone, le bellezze ed il fascino dell’ambiente sotterraneo.
Il metodo migliore è quello di accompagnare in grotta coloro che vogliono provare le emozioni di noi speleologi, cercando di dare un approccio graduale, evitando difficoltà eccessive o passaggi psicologicamente troppo impegnativi. L’organizzazione di due o tre gite speleo all’anno ha reso il CAI di Dolo una tra le più assidue e costanti sezioni che promuovono questo tipo di attività.
Ma il problema principale si è dimostrato “convincere” queste persone a farlo! Oltre a sfatare i luoghi comuni della claustrofobia, mancanza d’aria e pipistrelli che ti si attaccano ai capelli, dovevamo mostrare quanto bello fosse sottoterra ed il metodo migliore per farlo era quello di fotografare e scrivere articoli. Ecco come è nata la mia carriera di speleo-fotografo.
In questa attività è impossibile lavorare da soli; serve qualcuno che ti aiuti con le luci e che faccia da modello per rendere le giuste proporzioni agli ambienti. Ho la grande fortuna di fare speleologia assieme a mia moglie Simona e poi sono riuscito a creare un gruppo di amici molto affiatati che hanno sposato i nostri obiettivi. Al nucleo iniziale, Sandro, Simona, Damiano e Piergiorgio, si sono aggiunti in un primo momento Donato ed Alberto, poi anche Gianluca e Massimiliano ed infine ci siamo arricchiti di donne con Lara e Sara. Una bella squadra che si rimpolpava di volta in volta di compagni occasionali provenienti da varie città. Tanti speleologi con un unico obiettivo: divertirsi e cercare di fare belle foto. Tutta questa “manovalanza” a disposizione ha dato risultati eccezionali, sia nella qualità dei lavori che nel numero di uscite annuali.
Il bello del nostro gruppo è stata anche l’alternanza dei ruoli di fotografo; sono riuscito a trasmettere a Damiano la passione per le foto sotterranee e ben volentieri gli ho ceduto l’onore (e l’onere!) dello scatto trovando divertimento nell’armo della discesa piuttosto che bighellonare per la grotta, spensierato, con il faretto in mano.
Il massimo, poi, lo diamo quando fotografiamo entrambi: io con gli ambienti e Damiano con le macro. E con Simona alla videocamera siamo pure in grado di produrre ottimi filmati documentativi.
Da tutte queste nostre capacità è nato l’ “S-TEAM” dove ognuno di noi dà il suo contributo, piccolo o grande che sia, per l’ottenimento dello scopo comune.
Il mio primo libro, “Speleo Per Tutti”, era stato concepito per quella categoria di lettori affascinati dall’ambiente grotta, dovuto a precedenti esperienze in cavità turistiche, e che avevano quel minimo di curiosità per fare quel passo avanti per avventurarsi nel sottosuolo con illuminazione propria, entrando in pieno contatto con acqua, roccia e fango, senza dover affrontare difficoltà insormontabili.
In questo nuovo lavoro ho voluto portare avanti il discorso sulle grotte “per tutti” con nuovi itinerari, ma ho aperto anche a grotte con la presenza di pozzi che possono essere affrontate solo da speleologi che hanno partecipato ad un Corso di Introduzione alla Speleologia (presso uno dei numerosi gruppi speleo sparsi nel territorio) e che vogliono mettere in pratica le tecniche di discesa su corda e prendere familiarità con attrezzi e vuoto sotto i piedi. Ecco perché le grotte verticali selezionate sono in linea di massima poco profonde (o limitate ai primi pozzi), non eccessivamente tecniche e con una certa attrattiva estetica.
Non darò nessuna spiegazione sulle tecniche di progressione su corda perché dò per scontato che ogni speleologo, in grado di discendere pozzi, sia autosufficiente nell’uso delle attrezzature, con piena padronanza delle manovre necessarie ad una sicura progressione.
Nessun accenno nemmeno alle tecniche di armo della calata nei pozzi. Questa operazione sarà compito degli speleologi più esperti in grado di posizionare correttamente tutto il necessario per una discesa sicura dei propri compagni. Essi troveranno le indicazioni su come fare l’armo e quanto materiale bisognerà portarsi al seguito, ma come ben si sa, meglio avere qualcosa in più rispetto a quanto indicato.
Mi piace raccontare le grotte per immagini; si deve vedere tutto, prima ancora di essere scesi. Basta con descrizioni fredde e tecniche che non invogliano nessuno spero quindi, con questo lavoro di riuscire a dare una svolta al modo di raccontare gli ambienti ed incentivare anche altri a curare di più l’aspetto visivo, quello che impatta maggiormente il lettore, invoglia ad andare a vedere di persona e resta nei ricordi.
Il filmato di presentazione con le foto presenti all'interno del libro:
Luci nel buio from San & Sim on Vimeo.
Legenda dei colori:
VERDE: per tutti
ROSSO: con pozzi riservata agli speleologi
GIALLO: parte iniziale per tutti e poi prosecuzione per speleologi
Dato che sul libro, per chiari motivi di spazio, i rilievi non sono facilmente leggibili, li mettiamo qui a disposizione per il download nel loro formato massimo in cui sono stati reperiti.
I racconti delle nostre uscite in queste grotte li trovate sempre nel nostro sito: cercate la grotta che v'interessa nella casella in alto a sinistra.
Dato che sul libro, per chiari motivi di spazio, i rilievi non sono facilmente leggibili, li mettiamo qui a disposizione per il download nel loro formato massimo in cui sono stati reperiti.
Verona
Spluga delle Cadene
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