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giovedì 11 settembre 2014

L'acqua che berremo - serata S-Team a Forlì


L’acqua che berremo:

Gli speleologi difendono la risorsa più preziosa.

Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite e che si svolge ogni anno dal 1992, il 22 di marzo, la Società Speleologica Italiana, il Club Alpino Italiano, con la sua Commissione Centrale per la Speleologia, la Commissione Centrale per la Tutela dell'Ambiente Montano e Federparchi hanno deciso di unire le forze e di organizzare una serie di eventi che abbiano come argomento un tema caro agli speleologi , ovvero “L’acqua che berremo”.
“L’Acqua che berremo. Gli speleologi difendono la risorsa più preziosa” questo lo slogan usato nel 2002 per una serie di manifestazioni denominate Giornate della Speleologia, organizzate nell’ambito dell’Anno Internazionale delle Montagne, e ripreso l’anno successivo in occasione dell’Anno Internazionale dell’acqua dolce.
Da sempre il mondo speleologico ha a cuore il tema dell’acqua. Questo elemento, fondamentale per la vita di tutti noi, è anche alla base della formazione delle grotte, che scava, percorre, allarga, modifica. Talvolta si ferma e si deposita andando a formare estesi acquiferi carsici, per poi ritornare alla luce come fondamentale risorsa idropotabile.
L’acqua che berremo è un titolo che guarda al futuro. Domani, le riserve idriche saranno abbondanti e di ottima qualità se noi oggi sapremo preoccuparci della loro integrità. Abbiamo bisogno di riprendere il discorso e ne dobbiamo parlare con tutti, nessuno escluso. La protezione e la salvaguardia delle acque, raccolte nelle grotte o in aree remote e impercorribili, sono compiti non affrontabili dalla sola speleologia organizzata. Tutti debbono farsene carico: i governi, la classe politica, le istituzioni i singoli cittadini.
“L'acqua che berremo” darà seguito anche al protocollo di collaborazione che CAI, SSI e Federparchi hanno firmato il primo giugno 2013 a La Spezia, per promuovere attività di ricerca e studio volte alla conservazione, tutela e conoscenza degli ambienti carsici sotterranei e superficiali.
Per questi motivi la Società Speleologica Italiana e il Club Alpino Italiano, insieme a Federparchi chiamano a raccolta le proprie risorse ed energie umane.
A cominciare dal 22 marzo ogni realtà speleologica è sollecitata ad organizzare sul proprio territorio eventi specifici, come conferenze, visite guidate, mostre che mettano al centro il tema dell’acqua.

domenica 23 marzo 2014

Monte Mauro e Grotta della chiesa di Gaibola

Sono questi i luoghi oggetto della nostra "gessata" ovvero la gita nei parchi regionali dei gessi romagnoli e bolognesi.
Per noi è sempre una bella esperienza avere a che fare con un tipo di roccia così differente da quelli in cui siamo abituati ad andare e di grande fascino. Non la pensano allo stesso modo gli amici che sono abituati a frequentare questi luoghi e per loro la nostra "gessata" si trasforma in "cessata" per via della sempre abbondante merda (fango) che caratterizza le grotte ivi presenti.
Invitati da Stefano "Lancillotto" del gruppo di Ferrara, il sabato ci siamo concessi un bel trekking sulla Riva del Gesso che rappresenta, assieme alla Riva di San Biagio, il più spettacolare affioramento della vena del gesso romagnola.

 Stefano, Simona, Massimiliano, Sandro
 Affioramenti di gesso macrocristallino
 Il monte Mauro -  La Riva San Biagio
 Rifugio Carnè

Cena e pernottamento nello splendido ed accogliente Rifugio del Carnè assieme ad istruttori ed allievi del corso di soccorso speleologico emiliano-romagnolo.
Domenica ci raggiunge da Ferrara anche Sandro e c'infiliamo della Grotta a fianco della chiesa di Gaibola con lo scopo di fare documentazione fotografica.




La sfiga vuole che questa grotta sia fangosissima nei suoi primi 20-30 metri e poi fossile per la maggior parte delle sue gallerie interne. Ecco che ti smerdi subito all'ingresso e poi appena prima d'uscire! Chissà che non trovino una seconda entrata ...

Le gallerie non sono grandi e si alternano a piccoli pozzetti di 5-7m da fare con le scalette speleo a brevi tratti dove bisogna strisciare in splendide gallerie d'origine freatica a canale di volta. Sono proprio le gallerie lavorate e levigate dall'azione erosiva dell'acqua le bellezze più rappresentative di questa grotta; alcuni tratti ricordano le forme dei tubi di lava. Quasi assenti le concrezioni, a parte delle colate calcitiche situate a livello dell'attivo.
Giornata di pioggia intesa, ma oggi la fortuna era dalla nostra parte e, nonostante la rassegnazione a bagnarsi, siamo riusciti a cambiarci durante delle pause dalle precipitazioni.

S-Team di oggi, da ore 12 in senso orario: Sandro, Simo, "San", Massi, "Lancillotto"